Cos’è e a che cosa serve?
La Mammografia è il test radiologico di riferimento per lo screening mammografico, che eseguito ad intervalli regolari di tempo, consente di rilevare precocemente alterazioni nei tessuti che compongono il seno.
In alcune circostanze il test può evidenziare discrepanze per le quali occorre implementare l’indagine diagnostica: nella stragrande maggioranza dei casi sottoposti ad ulteriore verifica.
Come si svolge?
L’indagine viene effettuata mediante l’utilizzo di tecnologie – i mammografi – che, sfruttando basse dosi di raggi x, “leggono” la mammella fornendo al medico specialista (senologo) due radiografie per seno nell’arco di soli 15 minuti.
Ma come si esegue precisamente una mammografia? Per completare l’esame è necessario stringere la mammella tra due lastre e ciò favorisce la definizione dell’immagine radiografica con l’obiettivo di ottenere informazioni dettagliate, fin nei minimi particolari, circa lo stato di salute dei seni. La compressione del seno è graduale e facilita la tollerabilità dell’esecuzione.
La mammografia è dolorosa?
La metodica non provoca danni ai tessuti e se ci si chiede se la mammografia è dolorosa la risposta è no, anche se alcune donne la trovano fastidiosa. Il disagio è però limitato alla durata dell’esame.
Come ci si prepara per una mammografia
L’esperienza insegna che l’appuntamento per l’esame mammografico è bene non corrisponda al periodo in cui la sensibilità dei seni risulta più marcata: no, dunque, alla settimana prima del ciclo me-struale e ai giorni del ciclo.
Per l’igiene personale è sconsigliato l’utilizzo, il giorno della mammografia bilaterale, di deodoranti, creme, profumi o polvere di talco. Le micro-particelle contenute nei prodotti di bellezza possono alterare la qualità dell’immagine radiografica.
L’abbigliamento suggerito è quello di maggior comodità anche ai fini dell’esecuzione dell’esame: preferibili camicie e pantaloni/gonne piuttosto che vestiti a pezzo unico. Se preoccupa il fatto di non ricordare tutte le domande da rivolgere al medico radiologo e al medico senologo, conviene appuntarsi i vari sintomi lamentati, i cambiamenti e le modificazioni riscontrati sul seno così da riportare chiaramente la situazione agli specialisti alcuni minuti prima dell’indagine strumentale.
Non trascurare nessun aspetto e nessuna notizia su precedenti di tumore in famiglia, terapie in atto, interventi chirurgici del passato. Infine, conservare con cura gli esiti delle mammografie in modo che il medico specialista possa confrontare, rapidamente, i vari referti e verificare eventuali anomalie tra un esame e l’altro.